Covid, in Puglia un dato preoccupante: le diagnosi di tumori allo stadio avanzato aumentano del 25%

Covid, in Puglia un dato preoccupante: le diagnosi di tumori allo stadio avanzato aumentano del 25%

L’incremento sarebbe legato al calo della prevenzione dovuto all’emergenza sanitaria

  • 19 novembre 2020
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  • Antonella Chiara Leccese

Tra le tante difficoltà che l’emergenza sanitaria da Covid-19 sta causando, quelle dei malati oncologici sono sicuramente tra le più gravi. Ospedali quasi saturi, paura di accedere alle strutture sanitarie per il rischio di contrarre il Covid, pazienti con patologie disparate trascurati a causa della pressione esercitata dall’emergenza sanitaria, e conseguente rallentamento dei programmi di screening.  Questa situazione ha fatto aumentare del 20-25%, in Puglia, le diagnosi di tumori in stadio avanzato. Si tratterebbe di una situazione abbastanza generalizzata in tutta la regione, e a farne le spese sono proprio le chirurgie, ovunque ormai sotto pressione. Ad affermarlo è il direttore della Chirurgia oncologica dell'Istituto tumori di Bari Irccs, Michele Simone: “Stiamo osservano un aumento significativo e preoccupante per cento delle forme tumorali avanzate, perché molti pugliesi trascurano i controlli preventivi per paura di recarsi nelle strutture sanitaria a causa del Covid”.

L'aumento delle diagnosi di tumori in stadio avanzato fa tornare alla mente immagini del lontano passato, quando i sistemi di prevenzione non erano evoluti e diffusi come oggi. “Non si vedevano tanti casi così gravi da almeno una ventina di anni, e tutto quello che si è creato in questi anni sembra inutile. Questo perché si ha timore degli ospedali”, continua Simone.

Un’altra, pesante conseguenza dell’aumento delle diagnosi di tumori avanzati è la crescente pressione esercitata sui medici. Tali diagnosi, infatti, obbligano i chirurghi a lunghi e complessi interventi, spesso particolarmente demolitivi e, di conseguenza, con prognosi tanto più infauste quanto più la malattia è avanzata. “In questo momento posso fare riferimento con una certa chiarezza alla situazione dei reparti di Otorinolaringoiatria, Chirurgia toracica, urologica e generale”, aggiunge il dottor Simone. “La gente è fortemente condizionata dalla paura di ammalarsi di Covid, perché c'è la tendenza a fare troppo allarmismo, una caccia alle streghe. Il paziente che contrae il Covid, se si prende anche il cancro, viene considerato una persona da cui prendere le distanze, una sorta di untore”.

Resta anche vero che, se non sono da fomentare inutili ed eccessivi allarmismi, non ci si può concedere di allentare la corda, dato che la riduzione della prevenzione è una delle peggiori conseguenze della pandemia da Covid. L’obbligo di rispettare le norme anti contagio, in questo caso, va vissuto con coscienza, nella consapevolezza che si tratta di un gesto di protezione e cura anche, e soprattutto, nei confronti dei soggetti per i quali una piccola disattenzione, una pur minima forma di negligenza, potrebbe rivelarsi fatale.

 


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