Dal 15 al 19 dicembre in Puglia l’unico festival al mondo dedicato alla danza New Butoh

Dal 15 al 19 dicembre in Puglia l’unico festival al mondo dedicato alla danza New Butoh

A Ruvo di Puglia la VII edizione di Miniature, diretta da Mimma Di Vittorio, porta in scena danza butoh e musica nel nome di Peter Kowald

  • 05 dicembre 2023
  • Cultura
  • Redazione

La Puglia si prepara ad accogliere questo mese l’unico festival al mondo interamente dedicato alla danza New Butoh. Giunto alla sua settima edizione, Miniature, sotto la direzione artistica di Mimma Di Vittorio, renderà l’Auditorium San Giacomo sito in Viale Don Tonino Bello a Ruvo di Puglia, dal 15 al 19 dicembre, teatro di una forma d’arte dalle antiche origini. Evoluzione della danza Butoh giapponese, il New Butoh è frutto di una rielaborazione basata sulla visione della danza contemporanea di Sayoko Onishi, fondatrice del metodo New Butoh. A portare in Puglia questa preziosa disciplina è stata Mimma Di Vittorio, docente di Tecniche di Espressione e Consapevolezza Corporea presso il Conservatorio Scontrino di Trapani, nonché direttrice della New Butoh School di Ruvo.

D’altra parte uno studio a cura di Katja Centonze lega questa forma di danza dalle origini orientali alla nostra regione assimilando il Butoh alla pizzica più antica poiché in entrambi i casi il corpo dell’interprete appare come posseduto. <<La Danza New Butoh, lungi dall’essere uno spazio per esibire la forza fisica e la mera tecnica, è uno spazio dove i danzatori si raccontano>>, spiega Mimma Di Vittorio, <<Come diceva la Bausch ‘Non è importante come i danzatori si muovono ma cosa li muove. Le tematiche sono i bisogni, le paure, le speranze’. I racconti di vita dei danzatori incontrano così le storie della società attuale. Storie vere, carnali, di guerra, di nascita e morte, di conflitti interiori, di sogni infranti, di forza interiore, di resilienza, di identità>>.

Se la precedente edizione di Miniature era dedicata ad una donna come Dora Dioguardi, promessa della ginnastica e della danza, vittima nel 1951 di femminicidio, questa volta il festival è intitolato al contrabbassista tedesco d’avanguardia Peter Kowald, musicista e amico collaboratore di Pina Bausch scomparso nel 2002, puntando sull’interazione tra musica e danza. Ad aprire le danze, nel vero senso della parola, sarà il 15 dicembre alle ore 19,30, Stripsody and other stories con Gianna Montecalvo (voce solo). Uno spartito non di note ma di segni e disegni. Non una melodia da fischiettare, non un testo da cantare ma un mondo fatto di suoni, versi, imitazioni. L’arte a 360° come la natura, non imbrigliata in un pentagramma. Seguirà Man’ok ad hoc con Emmanuel Fleitz (basso elettrico e contrabbasso solo) a cura della compagnia francese Man’ok & Cie. Una passeggiata acustica, un micro concerto, una creazione in situ dove si incontrano voce, contrabbasso, loop e live elctronics. Così è definita la performance dallo stesso Fleitz.

La seconda giornata del festival, il 16 dicembre, vedrà in scena alle 19,30 Kwaidan con Sayoko Onishi (danza) ed Emmanuel Fleitz (contrabbasso), a cura della Compagnia Man’ok & Cie. Un incontro tra la danza butoh, la musica ed un fantasma, uniti dall’amore fatto di fusione e con-fusione. Ispirata al romanzo di Patrick Lafcadio, Hearn, la peformance parla di vite passate, fantasmi, amore per i defunti, dove quasi manca distinzione tra vita e morte, fluttuando tra i due universi.

Si proseguirà il 17 dicembre alle ore 19,30 con Splendore, a cura dei milanesi Compagniakha, che vedrà protagonisti Kea Tonetti (danza e voce) e Tivitavi (musica). È la storia di un cigno e di una danza con la Madre Terra, coi suoi fiumi e gli oceani, le sue foreste e le sue montagne. Il giorno seguente, 18 dicembre, alle ore 19,30 sarà la volta di Pierrot era Donna con Raffaella Giancipoli (testi), Mimma Di Vittorio (danza), Joseph D’Ingeo (fotografie), Marianna Turturo (lettura), Alessandro Pipino organetto e lama sonora. Una performance per presentare l’omonimo libro fotografico a cura di Timoteo Edizioni, che pone una domanda: E se il famosissimo cinquecentesco Pierrot fosse stato una donna che si mascherava da uomo per essere accettata dalla società? Un tema, quello della parità di genere, ancora attuale e drammatico.

La settima edizione di Miniature si chiuderà il 19 dicembre con una serata che avrà inizio alle 19,30 con un Convegno sulla danza New Butoh con interventi di Léone K. Salinas Muñiz, ricercatrice e danzatrice, Sayoko Onishi, fondatrice del New Butoh, Marianna Turturo, moderatrice. Un dibattito che coinvolge New Butoh School e Universidade de Porto Rico nell’ottica di uno scambio intercontinentale tra America-Asia-Europa. Chiuderà il festival, a seguire, Stridore con Francesca Trisciuoglio Capozzi (danza) e Pierpaolo Martino (contrabbasso). Francesca Trisciuoglio Capozzi della Compagnia “OrEx Dance Tribe” sarà la quinta studentessa a certificarsi, storicamente, nella New Butoh School. Assieme al contrabbassista Pierpaolo Martino, costruirà un viaggio tra i nodi e le divisioni della mente, le lacerazioni della vita e i momenti di galleggiamento, in una quiete che ti sostiene per un attimo prima di sfilacciarsi.

<<Oggi il pubblico ha bisogno di tornare a sentire che si muove qualcosa dentro di sè mentre si assiste ad uno spettacolo. Se la gente sente qualcosa è un miracolo e significa che la gente è salva. La propria vita non è più nel fango mascherato di falso buonsenso e malata normalità. Sente che la gente può, che tutti possono reagire, fare, per sé, per gli altri. Il danzatore New Butoh esprime questa missione attraverso la danza; la sua preparazione su questo è ineccepibile come un’autobiografia>>. Con queste parole Mimma Di Vittorio annuncia la VII edizione di Miniature, organizzata in collaborazione con l’Emporio Solidale Legàmi.

Per info e prenotazioni rivolgersi ai seguenti contatti: 3471490314 - mimma.divittorio@newbutohschool.com


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