Donati al Centro Ricerche di Bitonto i libri del sindacalista Giovanni Todisco

Donati al Centro Ricerche di Bitonto i libri del sindacalista Giovanni Todisco

Circa 300 volumi di ambito storico sociale, socialista, con particolare attenzione alla storia del movimento operaio

  • 22 febbraio 2023
  • Cultura
  • Redazione

È periodo di donazioni per il Centro Ricerche di Storia e Arte-Bitonto. Dopo la collezione di Felice Moretti, il sodalizio ha ricevuto circa 300 libri appartenuti al sindacalista barese Giovanni Battista Todisco. Si tratta di volumi di ambito storico sociale, socialista, con particolare attenzione alla storia del movimento operaio.

«Libri - fa sapere il presidente del Centro Ricerche, Marino Pagano - che valgono in quanto testimonianza storica di un impegno, con tutta la sua radice storica e culturale, di interesse oggettivo. Il Centro accetta con piacere e ringrazia profondamente la famiglia Todisco».

Todisco fu perito elettrotecnico per la Fiat prima e, fino alla pensione, per Magneti Marelli. E lottò, in ogni momento, per l’affermazione, con dignità, dei suoi ideali di giustizia per i suoi compagni e per tutti i lavoratori e per la sua Fiom-Cgil. Una personalità che ha lasciato tracce ed ha saputo amare il sapere come fonte inesauribile per soddisfare ansie e curiosità.

Il dono proviene, dunque, dagli eredi di Todisco, che hanno voluto contattare il Centro Ricerche perché sodalizio e ‘luogo’ ritenuto casa della cultura e degno spazio di custodia per quei libri letti ed amati dal suo ispirato possessore.

Così scrive Rosa Armenise, nipote del sindacalista: «Grande il suo impegno per la causa sulle vittime dell’amianto, tale da far concedere a tantissimi lavoratori colpiti da gravi malattie la pensione di invalidità che spettava loro di diritto. Era un grande appassionato di lettura, amava essere informato su tutto quello che riguardava il vivere e l’essere, leggeva poesie, appuntava commentando sui libri il suo pensiero. È stato un uomo generoso, con quella voglia di donare senza tornaconto così rara da sembrare irreale, non ha avuto figli ma si è dedicato anima e corpo alla famiglia contribuendo alla formazione e al sostentamento di noi nipoti fino alla fine della sua vita. Sono convinta che donare parte del suo patrimonio culturale sarebbe stato per lui motivo di grande orgoglio, quindi grazie al Centro Ricerche di Storia e Arte-Bitonto per aver accolto la nostra richiesta».


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