1° Memorial "Michele Perrini", fra ricordi ed emozioni

  • 17 luglio 2021
  • Mario Sicolo

Ci sono ferite indelebili che restano tatuate per sempre sulla pelle di una comunità. Che scavano ogni giorno abissi di sofferenza nel petto di chi ha amato e ama chi non c'è più. Come la tragica morte del giovanissimo Michele Perrini, avvenuta esattamente un anno fa.

La cicatrice di questo grande dolore, com'è umano, fatica a rimarginarsi, però, ogni tanto prende la forma di un sorriso bellissimo. Proprio come quello dell'imberbe vittima di un esiziale incidente sul lavoro, che il fratello Domenico - stessa luce negli occhi, stessa grinta nel petto, stessa sconfinata bontà nell'anima - ha voluto ricordare col 1° Memorial "Michele Perrini", un triangolare fra squadre formate da tutti gli amici e i dirigenti e gli allenatori che l'avevano conosciuto. E così, quando gli ospiti prestigiosi - il prof. Monopoli dell'Olimpia, Antonio Bellavista, il patron della Polisportiva Five Silvano Intini e il team manager del Bitonto Futsal, Vito Cozzella - hanno preso a parlare del protagonista assente e presentissimo, proprio lui si è affacciato da uno spalto azzurro, lassù, ed ha inondato d'oro il prato smeraldino del Città degli Ulivi.

Dopo che le parole di don Gianni Giusto, vicario episcopale di Bitonto-Palo del colle, hanno donato speranza e consolazione ai presenti e il presidente del Bitonto Calcio, Francesco Rossiello ha testimoniato la calorosa e sentita la vicinanza della società neroverde, l'assessore allo sport, Domenico Nacci, che bene lo ha conosciuto, ha tracciato un ritratto veridico e sincero del ragazzo.

Tutta l'emozione e la profonda riconoscenza del "gemello", al di là dell'anagrafe, che vuole che il bene moltiplichi il bene e, così, devolverà la somma raccolta alla famiglia dello scricciolo Paolo che sta lottando come un leone contro la Sma. Quando, danzando lievi e profonde, son volate nell'aria le parole toccanti dello speaker scrittore Danilo Cappiello e pure l'ultimo palloncino rosso cuore si è impigliato nella più dolce delle nuvolette, è stato io segnale convenuto perché il torneo potesse cominciare, per ricordare chi non potrà mai essere dimenticato...


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