Bitonto, presentato il nuovo ds Degli Esposti

  • 08 luglio 2020
  • Mario Sicolo

La stagione neroverde riparte in un meriggio melodioso di sole che scintilla allegro sull’erba di smeraldo. Sul prato del Città degli Ulivi il presidente del Bitonto calcio Francesco Rossiello, il suo vice Antonello Orlino, il confermatissimo nocchiero Roberto Taurino e il nuovo direttore sportivo Alessandro Degli Esposti, indicano la strada che mena al futuro della serie C.

«Dobbiamo costruire qualcosa che sia motivo di orgoglio per tutti. Sarà un mercato diverso e noi non dobbiamo sbagliare un colpo». Alessandro Degli Esposti, origini umbre, laurea in sociologia e un curriculum lungo un papiro fra serie D e C, è il nuovo direttore sportivo del Bitonto ed ha le idee chiare. Sa di essere arrivato in un contesto già tetragono, che ha bisogno solo di alcuni puntelli per affrontare l’avventura dei neroverdi nel professionismo. 

«Sono felice di essere qui, ritrovo persone che già conoscevo, questa è una grande opportunità per me, ho tratto motivazioni che spero di trasmettere al gruppo di lavoro. persone perbene con grande senso di appartenenza. È tutto molto bello, cerchiamo di dare il massimo per costruire qualcosa di solido in una categoria stimolante».

Allievo di Daniele Faggiano, ds del Parma - «un amico, uno dei più grandi direttori della serie A», lo definisce con ammirazione -, Degli Esposti sta già lavorando di concerto col confermatissimo Roberto Taurino: «Prenderemo tutti quei giocatori che saranno funzionali alla nostra società e al progetto di gioco del nostro mister, scelti per il grado di adattabilità a questa società e al piano tattico dell’allenatore. Abbiamo intenzione di portare avanti questo gruppo che ha realizzato qualcosa di storico, molti li terremo, prenderemo 5-6 uomini che ci consentano di fare un salto di qualità. Ci sono differenze sostanziali in qualsiasi categoria sia per le disposizioni mentali e tecniche dei giocatori».

È alla sua seconda avventura in Puglia: «L’esperienza di Cerignola dimostra che sono riuscito a raggiungere l’obiettivo che ci eravamo prefissati. Difficoltà oggettive per una matricola ci saranno, a fine luglio riusciremo ad avere una visione più reale del campionato che andremo ad affrontare, anche se sappiamo che sarà di altissimo livello. Serenità e compattezza per affrontare tutte le problematiche che incontreremo».

Più realista del re, l’alchimista salentino, senza dimenticare le ragioni del cuore: «Abbiamo già apprezzato le sue grandi doti, continuare a far vivere una ulteriore favola a tutta la città. Col presidente è stato amore a prima vista e la prima conferenza stampa percepivo scetticismo, poi la stagione stratosferica ci ha regolato qualcosa di incredibile. Resteranno nella storia perché si arriva fra i professionisti nell’anno del centenario. Stagione complicata fra tante squadre blasonate senza mai perdere la voglia di volare. Sarà un problema non avere il campo a disposizione e non poter giocare nel nostro fortino è una cosa che non sopporto tanto, qui i ragazzi percepiscono la vicinanza della tifoseria, sperando che il periodo lontano da casa sia il più breve possibile. Il 3-5-2 è il mio modulo preferito, certo, ma è meglio avere un gruppo che ci permetta di avere delle alternative, una squadra duttile che a partita in corsa mi consenta di cambiare strategie».

 

Raggiante come sempre il presidente Francesco Rossiello, che all’unisono col suo vice Antonello Orlino, disegna le linee generali che regaleranno il vivaio: «Siamo abituati a lavorare e programmare e quindi ci siamo subito messi all’opera per preparare al meglio la nuova stagione. Rispetto per tutti, paura per nessuno. Il settore giovanile è il bello di questo sport, crescere nella società e giocare nella massima categoria, i frutti si vedranno nel tempo, che ci dia soddisfazioni e diventi l’orgoglio della città».


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