Covid: un’esperienza dolorosa, tra paura e speranza

  • 18 gennaio 2021
  • Antonella Chiara Leccese

Prima, la comparsa dei primi sintomi, poi l’intervento del medico curante e il ricovero in ospedale. Giorni di attese e di paure, fino alla dimissione e al ritorno a casa. Ci sono rabbia e dolore, ma anche speranza, nella voce di un nostro concittadino, rimasto anonimo, che ci ha raccontato dell’esperienza vissuta da sua madre, fortunatamente guarita e rientrata a casa dall’ospedale, dopo essere stata ricoverata per polmonite da Covid.

“Difficile raccontare il dolore che si vive in quei momenti e l’angoscia che si respira nei reparti”, racconta, “nessuno sa dire con certezza come la malattia si sia evolvendo, ogni giorno ci sono persone che non ce la fanno, anche giovani”.

E anche quando la speranza si riaccende e i guariti vengono dimessi, l’odissea non può dirsi finita. Davanti a loro, spesso, ci sono ancora diversi mesi in cui combattere contro i postumi della malattia. 

Eppure, anche in un dramma come questo, si intravedono semi di speranza: il calore umano, il supporto instancabile e materno che il personale sanitario dona ai pazienti, andando ben oltre i semplici doveri professionali. Medici, infermieri, operatori sanitari, sempre in prima linea contro il virus, nonostante le difficoltà.

“Si tratta di donne e uomini che mettono da parte le proprie fragilità per infondere ai malati la forza di non arrendersi”, conclude il nostro concittadino, “Ai loro sforzi deve corrispondere la responsabilità di tutti noi. Se non rispettiamo le regole, diamo al virus il potere di rafforzarsi e diffondersi”.


Condividi su:

torna indietro