"Getting back". In mostra, il sogno di ritornare alla vita

  • 27 settembre 2020
  • Loredana Schiraldi

Durante il lockdown, l’arte, in tutte le sue forme, ci ha permesso di evadere con la mente dalle mura casalinghe, di sognare, di sperare.

Ora, con l’allentarsi delle misure di contenimento da contagio, ritorna lentamente a mostrarsi negli ambienti del vivere comune.

Nasce proprio per provare a ricolmare la frattura, temporale e psicologica, originata dalla pandemia, la mostra fotografica “Getting back”.

Dopo il successo riportato a Bisceglie, giovedì 24 settembre, l’esposizione è approdata al Museo archeologico “De Palo-Ungaro” di Bitonto.

Curato dal fotografo Giuseppe Fioriello con il coordinamento scientifico di Pietro Di Terlizzi (direttore dell’Accademia delle Belle Arti di Foggia), il progetto rientra nel cartellone del CultOra Festival – Ex labore to works.

Tredici gli artisti che hanno deciso di condividere con il pubblico i loro scatti: Alessio Deluca, Domenico Fioriello, Domenico Tattoli, Federica Claudia Soldani, Francesco Mezzina, Giovanni Rinaldi, Giuseppe Fioriello, Ivan Losapio, Mauro Ieva, Patrizia Ricco, Pasquale Amendolagine, Pio Tarantini e Stefano Di Marco. 

Obiettivo della mostra è inviare tutti, dopo il buio prodotto dalla pandemia, a tornare a ripopolare il vuoto pubblico per mezzo dell’atto comunicativo di ogni autore, che si fa luce ed esprime la propria originalità e cifra individuale rifuggendo da impostazioni stilistiche comuni. 

Particolare il trittico proposto proprio dal curatore che racconta il mondo dell’arte prima, durante e dopo la pandemia.

La mostra, inaugurata con il talk tenuto da Gaetano Centrone e Sabino Paparella sul tema “Lavorare nell’ombra”, sarà aperta fino a sabato 10 ottobre. Gli interessati potranno osservare le opere in esposizione dal lunedì al sabato dalle ore 10 alle 13, e il martedì e giovedì dalle 17 alle 19.


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