I Riti della Settimana Santa: il cammino che dal dolore porta all'amore

  • 06 aprile 2023
  • Mario Sicolo

È la Settimana Santa, tornano i riti della nostra tradizione, simulacri in processione, altari di reposizione, emozioni e struggimento, secoli di storia, che serpeggiano per strade avvolte da chiaroscurale incanto. Eppure, pasqua non è solo in questi giorni.

Ricordo di aver incontrato quella madre dolorosa, un mattino d'inverno, al cimitero. Il cielo era azzurro e solo qualche piccola nuvola migrava triste in quel mare capovolto. Fra gli alti fastigi degli alberi traluceva l'oro del sole. Lei era accoccolata sul ciglio di una tomba bianca, passava ogni poco un canovaccio madido sulle rifiniture in marmo, ravvivava piccoli fiori colorati, sul breve prato componeva e scomponeva uno strano mosaico fatto di cocci di cd, come una musica ferita. Poi, con la mano delicatamente carezzava il viso dell'amato figlio, che le sorrideva da una lontananza prigioniera. 

E quel ragazzo che passava con una croce invisibile sulla spalla per strade trafficate d'auto impazienti e moto saettanti, con la carrozzina elettrica attraversava il mondo - impervia via Crucis - mentre faceva una placida guerra contro quella malattia bastarda che ti erode tutto, fuorché gli occhi e il cervello, e così tu continui a guardare chi ti circonda, con la pietà di occhi dolcemente, disperatamente interroganti, e sai che sentire il petto lacerato, esserne perfettamente consapevole fa più male di tutto. 

E quell'uomo, quell'uomo lì, disteso senza più respiro dentro una bara? La dama dai denti verdi truce gli ha consumato l'anima, rubandogli i sogni, pare lo abbia pure sfigurato, mica era così quand'era giovane e bello, era una montagna d'uno e non aveva paura di nessuno. Adesso, scheletro di ramo ancora pensoso, sta lì, immobile, mentre tutti i suoi cari lo piangono affranti. Perduto fra le ombre della sera, si farà in un mattino di sogno, palpito del loro cuore...


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