Il Bitonto batte il Portici in rimonta

  • 13 dicembre 2020
  • Mario Sicolo

La vittoria che voleva mister Nicola Ragno. Avventurosa e palpitante, cruciale e importantissima, lucente di ruvida bellezza. I tre punti, infatti, sono arrivati all'ultimo respiro, al termine di una rimonta strabiliante su un Portici certo coraggioso e propositivo, ma non più che ordinato. Il tecnico molfettese – che dedicherà il trionfo di giornata all’amico Sergio, che sta lottando contro un brutto male – si affida alla «Maginot» degli scafati Colella, Sirri e Petta, affianca il solito gladiatorino Mariani al facitor di gioco Capece, davanti il funambolo Taurino e il generoso Genchi.

Il collega Panico si barrica con Savarise, Bisceglia e Arpino, in cabina di regia piazza Guadagni e Carnevale, reparto offensivo con Prisco e Maione. Dopo il doveroso ed emozionante minuto di silenzio in memoria del Pablito mundial, la gara si rivelerà un monologo bitontino, intervallato solo dal punto campano. Si parte al 6’ con Mariani che intercetta palla, Capece ispira, tacco arguto di Taurino e bolide da fuori di Genchi: i guantoni di Schaeper sventano la minaccia. In sessanta secondi, ben tre occasioni per i leoncelli: prima zuccata di Genchi schermata da Bisceglia; ancora il 6 biancazzurro disinnesca sulla linea una splendida botta al volo di Taurino; infine, conclusione di Petta sporcata dalla difesa che si spegne fra le braccia di Schaeper. Minuto 17: siluro di Capece dai 30 metri, volo del portiere napoletano, che con la punta delle dita salva. A quattro dalla mezza, ancora Triarico da lontanissimo: blocca l'estremo porticese. Al 40', vantaggio ospite: corner da sinistra, Figliola respinge il cuoio che carambola sulla nuca di Maione e si insacca beffardo. Poco prima dello scadere, punizione di Triarico dal limite, pugni provvidenziali del goalkeeper. Al rientro dagli spogliatoi, si riprende con le formazioni invariate e i padroni di casa arrembanti, nonostante il prato zuppo di pioggia impietosa e nuvole di cenere sospese sul "Città degli Ulivi".

Al quarto d'ora, incornata robusta di Petta, rimbalzo e palla sopra la traversa. Subito dopo, il pareggio: angolo da destra, colpo di testa di Genchi e pallone imparabile nell'angolo basso. È il 21' quando Taurino dribbla il marcatore e prova l'interno a giro: alto di poco. Di nuovo, Triarico quasi in scivolata, Schaeper si accartoccia e para. Minuto 44: torre acrobatica di Lattanzio e volée imprecisa di Montinaro. Il sospirato gol del successo, al secondo minuto dei sette di recupero: piazzato dalla sinistra e testata tonitruante e vincente di Petta.


Condividi su:

torna indietro