Il Bitonto chiude primo allo stop e sogna la C

  • 17 maggio 2020
  • Nicolangelo Biscardi

L’ultima puntata del “Cammino Neroverde” ci porta al racconto del segmento finale della stagione del Bitonto nel girone H di Serie D. Abbiamo lasciato la ciurma di mister Taurino, la volta scorsa, al primo posto con 5 punti di vantaggio sul Foggia, dopo il poker rifilato alla Nocerina. Il margine rimane invariato anche dopo la 23^ giornata, disputatasi il 9 febbraio. Il Bitonto va nella vicina Gravina per affrontare i falchetti gialloblu: avversario difficile, che due settimane prima aveva battuto proprio i rossoneri di Corda. Ma i neroverdi sulla Murgia si rendono protagonisti di una prestazione tutta cuore, orgoglio e carattere. Una prova commovente dei ragazzi di mister Taurino, supportati da oltre 400 bitontini. Partita scorbutica, ma un guizzo di Turitto in mischia nel primo tempo fa saltare il banco: Bitonto avanti, che nella ripresa difende il prezioso vantaggio e sfiora più volte il raddoppio. Al triplice fischio finale è grande festa: popolo bitontino in estasi, respinto l’assalto del Foggia vittorioso a Taranto. Da Gravina il Bitonto lascia un segnale bellissimo al campionato: Foggia a -5, Sorrento a -9, Audace Cerignola a -10.

Ma la Serie D, ed il girone H in primis, insegnano che nulla si può mai dare per scontato. E la gara casalinga contro il lanciatissimo Cerignola riapre qualsiasi discorso e rimette tutto in discussione. Gli ofantini passano al “Città degli Ulivi” grazie alla rete di Rodriguez, nata da una indecisione difensiva della retroguardia neroverde. Unica e rara sbavatura in un campionato da grandi numeri: ma il Bitonto paga anche tanta sfortuna, perché contro una diretta rivale deve rinunciare a Patierno e Lattanzio, ovvero la coppia d’attacco titolare, il primo fermato da un infortunio, il secondo out per squalifica. Merkaj e Bollino ci provano ma senza trovare la via del gol. Il Foggia vince e si porta a -2, stessa cosa la fa il Sorrento che ora è a -6, il Cerignola risale a -7.

Il Bitonto forse accusa il colpo: si interrompe dopo diciannove giornate la striscia positiva di risultati utili consecutivi. E a Taranto i neroverdi soffrono più del previsto contro un buon avversario, ma senza ormai grosse velleità di classifica: in riva allo Jonio i neroverdi ringraziano Figliola e i legni e strappano uno 0-0 che serve però per allungare di un piccolo passo sul Foggia, che torna a -3. Il Cerignola batte il Sorrento e si porta a –5, sempre più minaccioso.

Intanto termina febbraio, nel frattempo in Italia ci si interroga sul futuro visto il diffondersi dell’emergenza Coronavirus, e si scende in campo con dubbi su quel che ne sarà. Domenica 1 marzo, al “Città degli Ulivi” arriva il Brindisi. Gara da ex per Taurino, che rimescola le carte e cambia quattro undicesimi, per dare riposo ad alcuni suoi elementi. Gli ospiti vengono nella città dell’olio a caccia di punti salvezza e sbloccano il punteggio nella prima frazione di gioco con la volè da fuori di Ancora. Nella ripresa è assalto disperato del Bitonto: il pareggio arriva su calcio di rigore, guadagnato da Lattanzio e trasformato da Patierno. È 1-1, il risultato non cambia nonostante i tentativi forsennati dei bitontini. Arriva solo un punto, accolto con qualche mugugno ma che a conti fatti potrebbe valere la storia. Perché il campionato si ferma qui e da quel 1 marzo non c’è stato più calcio giocato. La palla ora passa ai verdetti. Ed il Bitonto – che al momento della sospensione si è fermato a +1 sul Foggia, + 5 sul Sorrento e +6 sul Cerignola – attende con ansia e trepidazione. Perché proprio quel punto strappato al Brindisi potrebbe valere una storica promozione in Serie C, quei professionisti che a Bitonto, in 99 anni di storia, mai sono stati disputati. Un traguardo pazzesco ma meritato, se si riavvolge il nastro di questo racconto e si torna indietro a quella terza domenica di ottobre, al giorno dedicato ai Santi Medici. Il giorno in cui Bitonto si è portata in testa alla classifica e lì ci è rimasta.


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