Il Bitonto travolto a Sorrento (4-1) perde la vetta

  • 07 febbraio 2022
  • Mario Sicolo

Vige una legge non scritta, ma ahinoi inderogabile nel girone H di serie D: qualsiasi compagine si issi sulla cima della classifica, ne discende d’un subito, spesso ruzzolando giù malamente. Questa norma crudele non ha risparmiato proprio nessuno e quindi anche il Bitonto non si è potuto sottrarre, conoscendo così la sua mesta caporetto in quel di Sorrento. Mister Claudio De Luca fa turnare i suoi uomini, più per disegni tattici che per le prestazioni – in verità tutt’altro che insoddisfacenti - offerte dai ragazzi fatti accomodare in panca. E così ripresenta fra i pali Lonoce – esibizione bifronte per lui fra prodigi e cappellate -, sistema al centro della difesa Petta e Lanzolla, insolitamente friabili, sulle fasce un irriconoscibile Turitto e Radicchio, un poco pavido. Tocca a Manzo e Piarulli rammendare trame spesso cenciose, a sostegno di Santoro un evanescente Taurino, un generoso Riccardi e un lodevole Lattanzio, capitano vero che ha ceduto le armi per ultimo.

Renato Cioffi rischia la carta della giovinezza dietro, fra il 2004 Del Sorbo, il pur mo’ maggiorenne Manco a sinistra e gli adolescenti Virgilio e Selvaggio nel mezzo, e davanti si fida del mestiere dei veterani Ripa,  Gargiulo e Tedesco, ex ancora stimato all’ombra del Torrione. Si parte e già le avvisaglie non lasciano presagire nulla di buono: prodezza di Lonoce su inzuccata di Mansi dopo 120 secondi Minuto 10: vantaggio del Sorrento col tap in comodo di Gargiulo dopo il guizzo miracoloso ma inutile di Lonoce sulla conclusione ravvicinata di Selvaggio. Buona manovra, ma zero concretezza, ergo afono è il ruggito dei Leoncelli che ci provano con un destro dai 25 metri di Manzo che Del Sorbo blocca senza patemi. Un quarto d’ora e ritenta Riccardi con una sventola da lontano, l’estremo di casa smanaccia in angolo. Al 38’ cross calibrato di Santoro, stop di petto e botta di controbalzo di Lattanzio , a gamba levata e disperata salva Rizzi.

Allo scadere, timida carezza di Piarulli, decisamente troppo poco. Ma ancora nulla in confronto a quel che accadrà dopo l’intervallo. Più veloce delle lancette ancora impegnate nel primo giro è il raddoppio campano: lancio chilometrico per Tedesco, dribbling a rientrare e mancino chirurgico nell’angolo. Non esulta il talento per rispetto, gesto per solito retorico, stavolta sincero. Al 10’ piazzato di D'Anna, fa suo il cuoio Del Sorbo con sicurezza. Al quarto d’ora, lezione di geometria, suggerimento soave di Manzo per Lattanzio che uncina la sfera e mette nel cuore dell’area dove Petta insacca rabbioso. Sembra l’incipit della riscossa, sarà la pietra tombale del match. Perché i rossoneri in tre minuti umiliano i nero verdi: al 35’ uscita scellerata di Lonoce su una palla tutt’altro che minacciosa e gol di Virgilio a porta spalancata.

Tre minuti dopo, Cassata ubriaca chiunque in area, bagher imbarazzante di Lonoce e rovesciata di Ripa che griffa il definitivo 4-1. Il fragile destro del fantasista tarantino, abilmente scovato da Biason, in pieno recupero, è il segno della resa dei bitontini, che hanno il dovere di riscattarsi, a cominciare dal prossimo derby col Molfetta.


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