IL “RICORDO AL FUTURO” DI GIANNI CIARDO

  • 10 dicembre 2019
  • Nicola Vacca

Passare dal "Novecento" di Baricco a "Ritorno al futuro" di Robert Zemeckis è un attimo. Soprattutto per come lo ha inteso l’attore Gianni Ciardo che, sul palco del teatro “Traetta” di Bitonto, ha debuttato con un’opera scritta a quattro mani con Ebe Guerra, “giocando” ancora una volta sul tempo.

O meglio, ritornando indietro nel tempo. Una commedia brillante, dunque, ben impostata dagli attori in scena e con un Gianni Ciardo che ha espresso ancora una volta quanto ami il contatto con il suo pubblico, tanto che "Ricordo al Futuro", è cominciato tra la platea del teatro, rompendo la quarta parete. Un orologio impazzito riporta indietro nel tempo Fax e Max: la coppia nel 2019 è all’interno di una sartoria per acquistare l'abito nuziale, ma si troverà -stranamente e improvvisamente - catapultata nel 1919.

Da qui cominceranno tutta una serie di equivoci per i due uomini che dovranno trovare tassativamente una via d'uscita per ritornare a casa, sperduti in un anno che non li appartiene. Equivoci che, come al solito, strappano un sorriso agli spettatori in sala. E sono proprio questi ultimi a rendere frizzante questa commedia, salutando gli attori in scena con scroscianti applausi.

Una menzione anche alla scenografia del maestro Damiano Pastoressa,  ai costumi anni '20 di Angela Gassi e alle scelte musicali di Gianni che hanno fatto da corredo all'intera rappresentazione.


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