Nico Roselli: un ribelle è per sempre

  • 12 luglio 2020
  • Danilo Cappiello

Nello spazio claustrofobico di una qualsiasi classe di un qualsiasi istituto, un professore parla con fare serio e dittatoriale di ordine e disciplina, mentre appunta quelle due parole sulla lavagna.

Dopo aver riposto il gessetto sul bordo in legno e dopo essersi scosso le mani, si rivolge ad uno di loro e puntandogli il dito gli fa «Roselli, venga qui e scriva cosa rappresentano per lei queste due parole.»

Sbuffando aria attraverso la sua maglia a mezza manica ed i suoi jeans strappati, l’alunno raggiunge il professore, lo osserva ed a mano nuda strisciata sulla lavagna cancella quelle due parole, si dirige verso la porta e giunto sull’uscio si rivolge al professore e gli fa «Il nulla più totale.»

E’ sempre stato così Nico Roselli, un eterno ragazzo ribelle. Una di quelle persone di cui nel calcio, così come nella vita, si avrebbe sempre bisogno.

Una persona cattiva in campo, ma leale fuori. Uno di quelli che hanno un codice d’onore tutto proprio. 

E’ sempre stato controtendenza il fantasista barese tutto genio e sregolatezza ed il suo pregio più grande, è stato quello di essersi mantenuto sempre coerente in tutta la sua carriera.

Una carriera vissuta sempre a mille. 

Una carriera fatta di colpi di classe, di genio e colpi di testa. Una carriera di goal fantascientifici e di cartellini rossi divenuti quasi un marchio di fabbrica.

Una carriera in cui si è fatto strada da solo, potendo contare solo sui suoi due amici inseparabili: il piede sinistro ed il pallone.

Col primo ha costruito le proprie fortune ed incantato tutti quelli che hanno potuto ammirarlo. Quello stretto in chissà quanti scarpini non era solo un piede, ma infiniti modi di disegnare calcio.

Il secondo invece, era l’inchiostro che gli consentiva di lasciare una traccia indelebile del suo passaggio su ogni campo calpestato.

Tracce indelebili dunque, come i suoi otto anni di carriera con la maglia neroverde, conditi dalla vittoria di tre campionati ed una Coppa Italia, con tanto di doppietta da brividi. Goal,  che resteranno per sempre nella storia del calcio bitontino ed in quella di un ragazzo che, nonostante abbia sempre fatto parlare di sé, senza non ha mai fatto conoscere davvero a tutti, che persona splendida sia davvero Nicola Roselli.


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