Ricordando gli eroi che volarono in Iv serie quasi 50 anni fa

  • 19 gennaio 2020
  • Mario Sicolo

Forse è vero che per sognare basta chiudere gli occhi, come fanno i bambini, e ascoltare le favole... 

Li contempli in posa fiera sopra dentro una foto colorata di tempo, sopra un campo che era un fazzoletto di arido deserto e il cielo nascosto dall'intrico dei rami spogli degli alberi del Liceo. E sono i nomi di quei ragazzi che fecero la favola di quella primavera del Sessantotto, la nostra vera, fantastica rivoluzione, i nomi che tutti, grandi e piccini, aggrappati alla rete di recinzione arrugginita sapevano a memoria: l'infallibile Carlucci, l'infaticabile Barberio, l'imperiale Perrini, Sciancalepore il capitano allenatore inflessibile, il liliale Felice Sgherza, l'impeccabile Casalino, il tonitruante, Franco Chimenti, lo stiloso Papa, l'inafferrabile Pinuccio De Michele, l'ottimo Cormio, l'euclideo Mariolino Licinio, il talentuoso Di Mundo. E con loro moto perpetuo Peppino Suriano e il saggio Tonino Sblendorio. E poi il giocoliere Nicola Rubini e l'aitante Pinuccio Coviello. Oh sì, il Bitonto che tremare il mondo faceva e che rese il campo sull'erta di via Megra la sua tremenda fossa dei leoni. Schienata la concorrenza in Promozione, artigliarono la quarta serie per la prima, storica volta. 

Sorride il tifoso dei leoni invitti e s'assopisce in un bozzolo felice per ritrovarsi in una onirica sera di fine anno, e rivede d'incanto tutti quegli eroi che sorridono, si abbracciano e – magari dopo un apertiho col presidente di oggi, il solare Francesco Rossiello, a ricordare il geometra Nicola Fornelli, galantuomo autentico, e il diesse Leo Rubini -ricordano le trasferte avventurose, i ritiri all'hotel Baia, gli scherzi bambini e le partite a carte, gli ingaggi da 25 mila lire al mese e la spensieratezza dell'età più bella. Quando il calcio era davvero amicizia e passione, sudore e divertimento, spirito di sacrificio e nobiltà d’animo. 

Infine, lo sguardo si leva lassù, a carezzare i compagni divenuti stelle di quella Spoon River del cuore neroverde...


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